Arte in Casa Torre 2012

Edgar Caracristi in Casa Torre...una domenica pomeriggio speciale.

Edgar Caracristi in Casa Torre...una domenica pomeriggio speciale.

13/08/2012

E' il pomeriggio di una domenica di agosto, quella del 5.
Al telegiornale dicono che l'Italia è divisa in due....maltempo al nord e caldo torrido giù; qua siamo "su" ma il caldo è davvero tanto ma va bene cos', la provinciale è invasa dal traffico e questo non aiuta per decidersi a partire per il Garda o per il vicino Trentino.

Su in Pertica verso sera chiudono una mostra in Casa Torre, faranno musica per l'occasione...si va su?

Ma si dai! Magari ci troviamo pure un po' di fresco, e poi c'è la " festa nel campo" e comunque un giro in Pertica è sempre piacevole e rilassante.

Si giunge a Ono, parlare di fresco sarebbe una vera idiozia, fa caldo tanto e va bene così, non c'è parcheggio....meglio, significa che troveremo gente....

E qua comincia un'altra storia.

Si arriva sotto la Casa Torre incendiata da un sole ancora deciso ma radente, sono le sei e il tramonto è vicino.
E l'ora più bella per ammirare la sua maestosa facciata e le numerose persone presenti lo fanno volentieri approfittando del piacevole ritardo della manifestazione.
....deve prima finire la Messa e si sa che da queste parti si vive condividendo tutto.

Si sale quindi all'interno della Torre, sono le seiemezza, la gente è tanta, lo spazio è ristretto, il caldo è notevole ma va bene così.

Le opere esposte passano forse troppo in secondo piano ma sono lì a fare da cornice a un palcoscenico improvvisato e a una cornice di pubblico davvero notevole.

Scendono in sala i quattro musicisti, strumenti musicali impeccabilmente lucidi, sono vestiti in nero loro... ci salutano con un inchino!
Qua si fa sul serio stavolta! Alla fine non sai mai cosa esattamente ti aspetta ma tutto lascia pensare a un'occasione speciale.
E lo è stata.....un repertorio forse particolare ma che fin dalle prime note ha catturato l'attenzione e le emozioni dei presenti.

Spesso si pensa di dover conoscere ciò che si ascolta o si guarda. E' importante conoscere ma è altrettanto importante lasciarsi perdere in una cosa che ti da piacere, che ti piace sentire, che ti piace osservare e domenica su in Pertica lo si è potuto fare.

E' stata un'ottima conclusione di una mostra d'arte durata 15 giorni, mostra particolarmente gradita sia per il materiale esposto sia per lo spessore umano che Caracristi ha voluto darle, in questi giorni ha saputo mostrare la sua arte integrandosi nella comunità dove è arrivato e questo non è poco.
Come ricordava il Sindaco,in occasione del suo intervento, Pertica Bassa continuerà a sostenere e valorizzare la componente artistica e culturale del suo territorio.
In questo periodo particolarmente difficile dal punto di vista amministrativo non è così scontato tener fede a questo impegno ma è estremamente importante crederci.
Diversamente si corre il rischio di trovarci in futuro con i conti sistemati, le strade belle lucide, le esigenze di tutti i giorni ben assecondate ma circondati da aridità culturale e sociale per aver trascurato le proprie tradizioni o semplicemente il gusto del bello.

 


Edgar Caracristi è nato a Parma nel 1972, vive e lavora a Rovereto.
Dipinge e compone da quando ne ha memoria.
Diplomato in decorazione pittorica all'Istituto d'Arte "A. Vittoria" di Trento e in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti "G. B.Cignaroli" di Verona.
Dal 1992 al 1995 studia musicologia presso l'Università di Cremona.
Dal 1995 ad oggi ha presentato le sue opere in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Nel 2011 è presente nel Padiglione Italia/Accademie, Lo Stato dell'Arte, alla 54^ Biennale di Venezia.
"A distanza di più di due anni dall'ultima personale, le mostre di Rovereto e di Pertica bassa raccolgono appunti e frammenti di un periodo di intima riflessione pittorica e musicale.
Una dimensione fatta di volti e luoghi familiari, di pensieri che cercano simboli e forme ar-chetipiche.
E allora l'anima dei luoghi visitati, i volti, i gesti e le parole delle persone care si scoprono portatori di significati antichi.
Opere di piccolo formato, scatole costruite su più piani, inserti di specchi, collage di fram-menti di ricordi e di pensieri.
Forme quotidiane di nuovi significati o forse svelano quelli di cui sono sempre state porta-trici.
Si cerca ascoltando la propria voce, anelando a un canto corale da cui si è attratti e allo stesso tempo si fugge."

Il quartetto di clarinetti ALFRED nasce nel 2008 con l'intento di approfondire e far conoscere il re-pertorio di questa particolare formazione. I suoi componenti, uniti dalla comune passione per il cla-rinetto, hanno seguito individualmente dei percorsi di studio e formazione, collaborando in varie compagini musicali e orchestre. L'ensemble propone un repertorio che spazia principalmente nella musica del '900 e contemporanea, grazie anche al prezioso sodalizio con il compositore Edgar Ca-racristi che ha scritto appositamente per il quartetto pregevoli brani originali. Il quartetto presenta un organico ad "assetto variabile" mettendo in luce a seconda delle composizioni presentate, i vari modelli della famiglia del clarinetto; accanto al clarinetto soprano in sib, potremo così ascoltare il clarinetto basso, il corno di bassetto in fa, e il clarinetto piccolo in mib.
I componenti originari sono Fabrizio Zeni, Marco Bruschetti, Roberto Alotti e Giampiero Costara-oss. Dal 2011 Sara Cazzanelli, in virtù del grande affetto che la lega alla famiglia Zeni, entra a far parte del quartetto in seguito alla prematura scomparsa di Fabrizio, appassionato promotore del gruppo e raffigurato in uno dei quadri della mostra, dando continuità a quest'esperienza musicale.

 

L'ultimo brano presentato è nato proprio tra le mura della Casa torre ed è quindi perfetta conclusione dell'omaggio dell'artista trentino alla terra delle Pertiche.

 

 

 



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