01/02/2012
Periodo di vacanza questo, abbandonati gli scalpelli parecchi di noi si sono precipitati in ferie e solo adesso siamo a fare un breve resoconto del Simposio 2009.
A differenza delle scorse edizioni questa è stata caratterizzata da due elementi nuovi: il primo per essere interamente fatta da allievi della Bottega, il secondo per l'inserimento nella manifestazione del 50° anniversario del crollo di Levrange.
Due elementi che come non mai hanno contibuito a dare significato e visibilità alla manifestazione.
'Il passaggio'...era questo il tema del Simposio, passaggio da una vita contadina in un raccolto borgo di montagna a un paese nuovo che forse ha faticato e sta faticando a trovare una propria identità. Nella cerimonia di domenica 16 agosto ci sono state parecchie testimonianze di chi allora ha vissuto il drammatico evento del crollo. Non è facile in pochi giorni vedere la tua casa, il tuo paese, i tuoi affetti crollare sotto un'inspiegabile colpo di mano della natura.
Ma da queste testimonianze emergeva un messaggio forte e inequivocabile....la gente di Levrange ha voluto risolvere in poco tempo il suo problema volendo fortemente rimanere ad abitare sul suo territorio.
Scriviamo questo per potervi dare la possibilità di leggere nelle nove sculture realizzate il pensiero che ogni scultore ha avuto nel pensare e disegnare la propria opera.
Ecco quindi l'albero che entra nella casa sventrata ma esce da questa con un fiore, simbolo del proseguimento della vita.
Il pezzo di muro diroccato accostato al tecnologico pilastro in cemento armato del paese nuovo.
L'incudine per battere la falce con la sua punta nel vuoto a cercare la terra sprofondata, parte di esso riesce però a tenere unita la comunità, l'attaccamento alla tradizione e alla propria terra è veramente forte nei nostri paesi.
Il vecchio calamaio con la penna d'oca. Quanto è stata preziosa la testimonianza scritta in occasione del disatro!
I due chiodi appesi e abbrracciati, uno nuovo e uno quasi finito dal tempo e dall'usura. Il passato che rafforza e aiuta a vivere il presente.
La figura umana prostrata a terra dalla forza della natura, è a terra ma si protende in avanti a cercare una nuova vita.
L'ancestrale figura del sole e della luna. Si può vedere nelle due entità il buio e la luce, il passato e il futuro, ma in quale dei due elementi si collocano queste impressioni? Un'opera che fa meditare.
Le due ' chiavi', una vecchia e ormai divelta accostata all'altra nuova e efficiente.
In tutte le sculture crediamo sia stato centrato il vero tema del Simposio.
Concludiamo con il dovero ringraziamento all'Amministrazione Comunale che ancora una volta ci ha permesso di vivere questa fantastica avventura ma in modo particolare vogliamo ringraziare la gente di Levrange.
Nei cinque giorni del simposio è stato per noi sorprendente trovarci letteralmente coccolati dalla gente locale. La moka di caffè al mattino, il sacchettino di dolci, l'anguria pomeridiana.... ci siamo sentiti davvero bene a Levrange! Forse come non mai la gente ha capito che siamo andati da loro a fare una cosa che rimarrà a loro e, forse senza saperlo, hanno colto il vero senso di un Simposio.