24/09/2013
Per chi ama visitare cantine in ambienti da favola, degustare ottimo vino e cibo, godere di paesaggi incontaminati e suggestivi, spiagge oro, immense e variegate, baciate dal sole e sferzate dal vento (non sempre per fortuna), oceano feroce dalle acque spumose , fredde e intatte (balneabili in agosto) arte e cultura millenaria: Portogallo.
Come posso affermarlo? Semplice, ho trascorso li le mie vacanze estive.
Qui voglio raccontare la parte enologica del mio viaggio, e quindi soffermarmi sulla valle del fiume Douro (pronuncia Duero) a nord, patria del vino Porto, eccellenza riconosciuta a livello mondiale.
Valle trapuntata di vigneti terrazzati e aziende agricole, dette quintas in portoghese, con le loro belle insegne dai nomi anglosassoni appoggiate sui filari, ben visibili da chi percorre in auto la strada che conduce a fondo valle.
Il Porto è un vino fortificato, liquoroso, ottenuto secondo il procedimento classico ma la cui fermentazione del mosto viene interrotta aggiungendo acquavite (aguardente) quando
ha una gradazione alcolica di 6°, il processo evolutivo viene immediatamente bloccato e gli zuccheri rimangono non svolti lasciando il sapore dolce. Il titolo alcolometrico del vino raggiunge i 20°.
Secondo la tradizione, la nascita del vino porto si deve agli inglesi, che trovandosi in guerra con i francesi interruppero la fornitura di vino dalla regione di Bordeaux.
I palati esigenti dei frequentatori esclusivi dei circoli inglesi volsero la lo ro attenzione ai vini portoghesi , ma durante il tragitto verso l'Inghilterra spesso si deterioravano.
Allora venne aggiunto del Brandy per poterli conservare durante il viaggio, inevitabilmente più lungo rispetto al tragitto originario dalla Francia.
La versione probabilmente più corretta afferma che già i portoghesi producevano Porto secondo questa modalità.
Va dato però atto agli inglesi di aver valorizzato e fatto conoscere questo vino.
Il mio viaggio, con una coppia di amici, ha fatto tappa nella prestigiosa azienda vitivinicola Quinta do Portal, la cui cantina è stata progettata nell'anno 2010 dall'architetto Alvaro Siza Vieira.
A tal proposito ringrazio Teresa.
Struttura semplice, essenziale, cemento e acciaio, spazi ampi come la sala degustazione, spazi ridotti a mere superfici libere, doppi livelli interrati che ospitano le bottaie, legni francesi e americani, barrique per lo più, quindi innovazione rispetto ai grandi tini della tradizione.
Particolarità della struttura è il rivestimento esterno in pannelli di sughero a vista, epidermide isolante, accorgimento geniale per una cantina!
La cantina è cullata dai vigneti tra i colori, nelle vicinanze abbiamo cenato e alloggiato per la notte, ambiente molto curato e confortevole, arredamento ricercato e particolare, frutto di occhio e gusto sapienti, piscina adiacente con aperitivo delizioso di benvenuto, spazi esterni ben disegnati.
Qui si producono diverse tipologie di vino tra cui Moscatel e Porto, con rapporto qualità/prezzo tra i più vantaggiosi.
Il Porto, frutto di unione di diverse annate (blend), è prodotto nelle diverse tipologie, branco (bianco) solo acciaio, giovane e fruttato, Ruby, giovane, rosso rubino, uve di media qualità, frutti rossi e prugna; i vitigni principali sono Touriga Franca, Touriga Nacional, Tinta Roriz, Tinta Francisca.
Twany a bacca rossa, uve di buona qualità, invecchiato in grandi botti per 2-3 anni per poi essere travasato in botti più piccole dove grazie al contatto maggiore con il legno
l'ossidazione aumenta, rosso rubino che tende con il tempo all'aranciato, al palato frutta secca, specialmente noci, cioccolata, caffè, cannella;
Vintage, la tipologia più pregiata, uve provenienti da una unica annata, indicata in etichetta, viene prodotto solo tre volte a decade, dopo un periodo in legno il vino matura in bottiglia per periodi molto lunghi, rosso rubino che tende a schiarire con l'affinamento, in
bocca frutti rossi, tabacco, pepe nero.
Gli abbinamenti con questo grande vino prevedono frutta secca, preparazioni al cacao, cioccolato, formaggi erborinati o in perfetta solitudine come bevanda da meditazione che è forse il modo migliore, a mio giudizio, di godere di questo prodotto.
Il consiglio è quello di visitare il Portogallo e di inserire questa tappa nel programma di viaggio.
Obrigado!
Info:
www.quintadoportal.com
Andrea Pialorsi