2009 EVENTI

ESCURSIONE AL MONTE GUGLIELMO

ESCURSIONE AL MONTE GUGLIELMO

26/10/2009

ESCURSIONE AL MONTE GUGLIELMO

Sabato 26 settembre 2009

Quando l'amico  Valgobbino  Maruelli in arte 'Diego' ha lanciato la proposta di un'escursione al Monte Guglielmo con partenza da Sarezzo  mi son detto, ' sarà una faticata'.

Detto e fatto! Alle ore 13,00 circa di sabato 26 settembre con il 'Manera Van'  arriviamo a Sarezzo:  il sottoscritto(sior Petacchi ) Mario Bui  in arte ' Stellone' e il Cap. Basso. Qui si trovava  in missione solitaria sospetta l'amico Pantani e già pronti in assetto agonistico gli amici Diego e Mirko ( che speriamo passi presto nelle file del nostro team).

Ci si saluta, si parla del tempo che si sta mettendo al brutto , volgendo  lo sguardo al Gòlem che con l'inconfondibile monumento al Redentore sembra non troppo lontano .

Si parte risalendo la ciclabile della  Val Trompia  fino all'incrocio con la Val di Gardone che si prende in leggera salita.

Diego,inizia una breve descrizione di cosa si andrà a pedalare ...' Allora un paio di km di pendenza lieve poi muro,  spiana in singol track poi muro, leggera discesa in singol track , strada poi muro etc. etc. '

Arriviamo alla prima salita della giornata  e Diego prosegue con le direttive:  ' Ognuno con il suo passo, a metà c'è una fontana  e ci si aspetta lì, ma salvate la gamba ! '....

La salita al Gòlem  si presenta subito in tutto il suo splendore, si parte adagio anche perché altro non si può fare, il mio navigatore mi dà la pendenza che varia tra il 20 e il 27 % ........ Eh si!  I primi 6-7 km son tutti così! Scende il silenzio e Stellone con la sua doppia è costretto a fare il vuoto .

Lo raggiungo alla fontana dove in attesa del gruppo ci mangiamo qualche  mora, intanto ha iniziato una leggera  pioggerella che ci accompagnerà fin quasi al rifugio Almici.

Si ricompone il gruppo , la scusa del loro ritardo era una presunta foratura da parte di Pantani alla ruota posteriore della sua cerva.

Finalmente spiana in singol track,ma per poco perché si ripresenta un muro, dove mettiamo mano alla corda doppia per affrontare un  passaggio in un canyon (come da documentazione fotografica); qui si comincia a divertirsi  con battute e  risate e comincio a pensare .........' Ma questo percorso è proprio di quelli di quando gli indiani erano incazzati neri!.......'

Beh che dire?...... La salita è dura, ma bellissima, si percorre anche un muro profumato reso viscido dalla pioggia e dalle mucche che a tratti ci ostacolano il percorso fisicamente, altre volte invece con le loro torte profumate.

Raggiungiamo Croce di Marone  dove ci si reintegra un po' si guarda l'orario,   ' E' tardi! ' Per cui via!!! Come al solito alla vista di un paio di escursioniste , Stellone riparte in testa al gruppo sempre fedele alla doppia,  si sale.....si sale....., finalmente la vegetazione finisce e si  apre   un panorama splendido sul lago d' Iseo , il Redentore è sempre lì sopra di noi, la fatica inizia a farsi sentire come  purè un po' di freddo e  Diego c'invita: ' Calma Gnarì perché el bel èl gha amò de rivà' .

 Passiamo la prima malga e intravediamo la seconda e poco sopra il rifugio Almici, le gambe cominciano a lanciare i primi segnali di fumo, ma si va avanti ......,  avanti è sempre l'amico Stellone al quale per 50 € siamo disposti a prestare la stella da 22 per l'ultimo strappo ma lui da vero duro  rifiuta ! Vedo che  i valgobbini all'avvicinarsi dell'ultimo strappo prendono fiato e penso tra di me urlando ' L' è cota la fagiana!'.......... Ma mi sbagliavo!!!!!!!!!!!

L'ultimo strappo dalla malga al rifugio Almici è una rampa che parte al 20% arriva quasi in cima al 30% e se perdi una pedalata  poi son flauti amari a ripartire..... Inizio la salita con al fianco l'amico Mirko che prima del punto critico mi dice ' Adesso s'impenna e arriva il bello ' e cosi dicendo mi lascia lì nel tentativo di far star giù la cerva e non perdere grip sulla ruota posteriore.

Si arriva al rifugio chi prima chi poi provati ma contenti ,non avrei voluto esser le gambe di Stellone su quel muro ........ Un paio di foto, una fetta di torta ( scalitù ) un bicchiere di rosso e via si sale al Redentore dove, dopo doverosa e mitica foto e aver ammirato uno splendido panorama, si decide di scendere il sentiero verso la  Valle di Inzino.

Appena partiti  il terreno viscido e l' ennesimo  'scanafoss'  mette a terra la cerva di Bui con una scivolata da vero biker, ma l'imperterrito Stellone si rialza immediatamente e via....... Giù.........

La discesa è bellissima, quel diavoletto di Diego tira davvero in discesa con la sua Scalpel ( el tratùr ) e le conosce proprio tutte, tra strade bianche e singol  track  si va giù in picchiata, passando da Magno  e nella valle di Inzino per tornare poi  tra gli ultimi scatti nell'abitato verso il ' Manera Van'.

Si arriva sullo sfinito andante ma pieni di gioia per un'altra bella giornata da incorniciare!

Un grazie a Diego che ci ha portati in questa bellissima uscita e al resto della tribù.

Penso che certe esperienze facciano bene al movimento, in quanto la bike non è solo tempi e classifiche,porta in sé se vissuta in questo modo l'aspetto ludico sportivo, quel  tornare un po' fanciullini, l'amicizia, il riflettere in silenzio sulle lunghe salite, quel senso di libertà che dona l'adrenalina nelle discese.

Non voglio tediarvi oltre comunque è un percorso tosto da provare una volta nella Vita!

Purtroppo il marchingegno Garmin ha mappato il percorso solo a pezzi, che ne so, forse il bosco, le nuvole o sarà destino bisognerà rifarlo in modo d' averlo nel nostro palmares.

La mia speranza è che alla prossima uscita ci sia qualche amico in più!

Ciao Gnarì,  come èl dis el Diego

Enrico Cadenelli

Team Cicli Bacchetti MTB PERTICA BASSA

 



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