BOTTEGA DI SCULTURA ARTE E STORIA DI PERTICA BASSA

LA CHIESA PARROCCHIALE DI S. BARTOLOMEO AD AVENONE

LA CHIESA PARROCCHIALE DI S. BARTOLOMEO AD AVENONE

23/05/2012

LA CHIESA PARROCCHIALE DI S. BARTOLOMEO AD AVENONE

Costruita su una preesistente cappella dedicata a S. Bartolomeo, l'attuale chiesa è il risultato di modifiche iniziate sin dal 1500 e susseguitesi anche nel 1600, con l'acquisizione dell'autonomia dalla chiesa matrice di Barbaine.
Nel 1625, infatti, Mons. Michele Veroglio, Vescovo di Zante e Cefalonia, bresciano, la consacrava, riconoscendo anche le numerose reliquie acquisite dalla chiesa, modalità tutta di quei tempi per rendere più prestigioso il tempio.
L'esterno è semplice e lineare; ricco e ben adornato l'interno, anche per la presenza di ben cinque Confraternite (del SS. Sacramento, del Rosario, di S. Rocco, di S. Pietro, di S. Bartolomeo) che gareggiavano per custodire ed abbellire i quattro altari della chiesa di cui erano custodi.
L'imponente ancona dell'altar maggiore è opera terminata nel 1687 da Giovanni Pietro Bonomi, di Avenone, e da Baldassar Vecchi, di Ala; vi si rappresenta un forte impianto teologico-dottrinale, dove soggiogate dall'intero baluardo ligneo stanno quattro cariatidi (i "mori") dalle sembianze non europee; nella mediana dell'ancona quattro sculture lignee di donne rappresentano due virtù teologali (Fede e Speranza) e due virtù cardinali (Temperanza e Fortezza). Nella cimasa, che rappresenta il simbolico punto di arrivo ascensionale del fedele, vi è la "Gloria Eterna" nella figura del Padre Creatore, parte di una simbologia trinitaria, ai cui lati le due allegorie della Carità e della Prudenza, e sulla sommità la Giustizia, completano l'assunto filosofico e dogmatico controriformista.
La pala dell'altar maggiore rappresenta "il martirio di S. Bartolomeo", con firma del pittore Giovan Battista Bonomino (1670).
L'altare della Madonna del Rosario ci offre un'ancona lignea attribuibile a Francesco Pialorsi (1720 circa); la pala di quest'altare, raffigurante "la Madonna con il Bambino ed i Santi Domenico e Caterina da Siena", è di un misurato e raro equilibrio, attribuibile al pregevole pennello di Grazio Cossali.
Nella cappella a fianco, legata al culto di S. Pietro da Verona, l'ancona ricalca gli equilibri dell'altare precedente, lasciandoci, però, nel dubbio di attribuzione tra la bottega dei Boscaì e quella dei Bonomi di Avenone.
La pala di quest'altare rappresenta "il martirio del frate domenicano Pietro da Verona in un bosco nelle vicinanze di Milano", di autore ignoto.
A sinistra, la cappella con l'altare della S. Croce racchiude un'ancona lignea più antica delle altre ed ivi riportata; pare che la paternità del cinquecentesco intaglio debba essere attribuita alla bottega dei Ginamni, attivi a Vestone e originari di Livemmo.
La bella pala dell'altare della S. Croce, di autore ignoto, ci mostra "S. Francesco, S. Carlo Borromeo in adorazione del Cristo crocefisso".
Altre importanti tele presenti sono:
• "Il battesimo di Gesù" (sopra il confessionale di sinistra), di scuola pittorica bresciana;
• "La Vergine con il Bambino ed i Santi Domenico ed Antonio da Padova" (sopra il confessionale di destra), opera del pittore Abram Grisciani, operante soprattutto nei borghi gardesani;
• I quadri della Via Crucis, del 1833, significative opere di Pietro Testori;
• La tela raffigurante la "Madonna con S. Gaetano", proveniente dalla chiesetta di Spessio;
• La tela raffigurante "Santa Lucia", proveniente dal vicino oratorio di S. Rocco.
Numerosi sono gli altri arredi lignei, quali:
• la cantoria dell'organo (1708), opera di Faustino Bonomi;
• i confessionali e gli stalli del coro (metà del Settecento), sempre dei Bonomi;
• la soasa della cassa dell'organo, databile attorno al 1860;
• i due eleganti angeli reggi-torcia, opere di Faustino Bonomi.
Anche il marmo, come si usava nel ‘700, trova il suo impiego nell'altare maggiore, opera neoclassica di Angelo di Francesco Zanni, di Rezzato.
Una significativa scritta latina, all'ingresso centrale, ci riporta alle finalità delle locali costruzioni religiose, questa compresa, effettuate per religiosa fede e per totale abbandono al Dio Creatore:
"Quod patres fecerunt filii ornarunt"!
A noi, eredi di questi gloriosi avi, tocchi almeno il compito di conservare e tramandare!


(......a cura della Bottega di Scultura di Pertica Bassa).

 



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