25 APRILE 2012

SUCCESSO PER IL 25 APRILE A PERTICA BASSA

SUCCESSO PER IL 25 APRILE A PERTICA BASSA

03/05/2012

Dopo lunghi giorni di pioggia, mercoledì 25 aprile si presenta con un cielo terso e un bel sole a riscaldare i boschi ed i prati ormai verdeggianti....


Per chi ha deciso di partecipare alla commemorazione della Liberazione a Pertica Bassa e per la precisione nella frazione di fondo valle Forno d'Ono, c'è anche la Corna Blacca a far da cornice ai festeggiamenti, avvolta in un candido manto biancastro (abbastanza inconsueto in questo periodo!).


Alle 8,30 il piazzale del municipio è già brulicante di gagliardetti, gonfaloni dei Comuni, uomini in divisa e gente comune...è già arrivato anche Ennio Doregatti (il comandante Toni della Brigata Perlasca) che chiede subito di poter vedere il suo Museo!


Alle 9,30 parte il corteo, preceduto dal Corpo Musicale di Vestone, e nella chiesa di s. Maria Assunta viene celebrata da Don Raffaele Maiolini la Messa con una coinvolgente predica.
Dopo di che si prosegue fino al monumento per la deposizione della corona di alloro ed i discorsi delle autorità presenti, nell'ordine il Sindaco di Pertica Bassa, il Sindaco della Città dei Ragazzi, il Presidente della Comunità Montana Valle Sabbia e due studenti dell'Istituto Perlasca di Idro.


Nelle parole del Sindaco ospitante, Manuel Nicola Bacchetti, che riprende anche le toccanti parole di Don Raffaele durante la celebrazione religiosa, traspare una forte determinazione ed ottimismo, un messaggio forte al risveglio di ognuno di noi, all'uscire dall'individualismo e dalla voglia di trovare sempre un colpevole per quello che non funziona, ma mettersi in gioco ed in prima persona essere padroni del proprio destino, facendo aggregazione e nella memoria di quello che hanno fatto gli eroi della resistenza resistere, reagire alla crisi socio economica in atto, sventolando orgogliosamente il tricolore.


Benedetta Zuaboni, Sindaco della Città dei Ragazzi delle scuole medie di Vestone ha mostrato come le nuove generazioni hanno voglia di fare memoria ed allo stesso tempo mettersi già nei "panni" dei grandi.


Il Presidente della Comunità Montana Vallesabbia, ha sottolineato la volontà concreta di "fare" degli amministratori della Valsabbia, quella di garantire un futuro alle nuove generazioni nel rispetto della memoria con forte attenzione all'innovazione.


Poi è stata la volta dei giovani, per un'ideale passaggio delle consegne: Nico Silvestri e Akotat Ouiam del Perasca di Idro. Fra poesie di Pavese contro la guerra e la memoria dei nonni che tanto hanno fatto per queste terre, le parole di Nico: «Non chiamateci bamboccioni indifferenti, dateci piuttosto la possibilità di esercitare una cittadinanza attiva e consapevole, di lavorare per un mondo dove a regnare non siano indifferenza e ignavia. Di questo abbiamo bisogno». Parole toccanti che hanno commosso tutti i presenti ed hanno dimostrato ancora una volta che dobbiamo scommettere credere nei nostri giovani.


E' stata questa anche l'occasione per inaugurare (con un ricco e gustoso rinfresco) l'edificio socio-culturale di Forno d'Ono, ristrutturato grazie ai contributi del Gal Garda Valsabbia ma soprattutto all'impegno di tanti volontari, capitanati dagli Alpini senza dimenticare il lavoro in prima persona della giunta comunale, prima nella ricerca caparbia di fondi e poi in prima persona al lavoro nell'immobile, in un lodevole tentativo di "resistere" allo spopolamento degli anni passati e nonostante le difficoltà economiche rimanere in piedi e reinventarsi ogni giorno.


Davvero un'ottima partecipazione a questa giornata, segno che è ancora viva in molti la gratitudine e la volontà di rendere omaggio a quanti morirono per regalarci questo Paese libero e democratico. Forse essendo state le Pertiche teatro della lotta partigiana, questa scelta di celebrare la ricorrenza a Forno d' Ono ha richiamato più presenze degli anni scorsi.

 

Anche il Museo, per l'occasione aperto tutto il giorno, ha registrato numerosissime visite.

 

Quel che conta però non è il numero di persone presenti ma piuttosto lo spirito con cui si partecipa a questa commemorazione, finché resta veramente viva la memoria di quei caduti abbiamo la speranza di non perdere la nostra Libertà, speranza che torni la solidarietà tra popoli ma anche all'interno del nostro Paese, la speranza insomma di un futuro migliore per i nostri giovani, magari più povero economicamente ma più ricco di ideali.



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